Gustave Surand


Gustave Surand (Parigi 1860 - 1937), “Tigre A Riposo”fine XIX secolo.

Olio su tela cm 46x61

In basso a destra: firmato “Surand 1929” e dedicato “A Madame Marcel Bergès souvenir reconnaissant”.


Tigre a riposo di Gustave Surand è una tela raffigurante un grosso felino, sdraiato placidamente sul terreno. Si tratta di uno dei soggetti prediletti dell’artista, affascinato dalla natura e dai grandi mammiferi come tigri e leoni, ritratti spesso a riposo, come in questo caso. La tigre di questo dipinto si staglia su uno sfondo in cui prevalgono bruni e terre, e da cui spuntano saltuariamente lunghe e larghe pennellate di colori puri, distinguibili in sfumature di verdi freddi e rossi. Il pittore con marcato realismo riesce a rendere la forza dell’animale, sia concreta che nella sua accezione più astratta. La tigre è un essere tanto diverso dall’uomo, procede per istinti, anziché per intelletto; tuttavia però, è guidata dallo stesso spirito di sopravvivenza, che accumuna tutte le creature. I felini di Surand non sono soltanto una resa quasi fotografica delle belve, ma aprono ad un’indagine profonda della psiche, su cui l’artista si interroga; è una visione assolutamente decadente, in cui l’essere umano è abbassato a creatura che con arrogante resilienza tenta senza tregua di superare e dominare ciò che lo circonda, anche a scapito dell’altro. 

Dello stesso identico soggetto esistono altri dipinti, i quali si differenziano per alcune scelte cromatiche dello sfondo che vira verso sfumature verdastre. Talvolta Surand rappresenta i grandi felini con le fauci spalancate, mentre attaccano la preda come in Tigre e Pavone del 1934, o ancora come in Leone, colto nell’atto di azzannare un pezzo di carne del 1897. 




BIOGRAFIA


Gustave Surand nasce a Parigi nel 1860. Frequenta la Scuola di Belle Arti di Parigi e si forma sotto la guida del pittore storico Jean Paul Laurens; a soli 21 anni, debutta al Salon des artistes francais, ricevendo una menzione onorevole nel 1884, seguita da una borsa di studio che gli permise di visitare la Tunisia. Partecipa all’Expo del 1889 con Leoni Crocifissi e nel 1900, vincendo durante quest’ultima una medaglia d’argento per la tela raffigurante S. Giorgio e il drago. La pittura orientalista di Surand si distingue dai suoi contemporanei per l’interesse verso la natura, che rappresenta in maniera fedele, come in Orfeo incanta gli animali; in cui il personaggio mitologico, armato solamente della sua voce e del dolce suono di una lira, placa delle bestie che si accucciano mestamente ai suoi piedi. 

Muore a Parigi nel 1937. 




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