Vittorio Matteo Corcos - Ritratto della contessa Lia Goldman Clerici, 1905-1910
olio su tela, 70x51cm
firma in basso a destra V. Corcos
Il "peintre de jolies femmes", come Vittorio Corcos fu definito da Henri Blowitz, declina in questo periodo la morbida e carezzevole fugacità ritrattistica in una qualità più meditata, densa di evidenti richiami filologici. Nella rara effigie della giovane contessa austriaca Lia Goldman Clerici, quanto in quelle pressoché coeve di Franca Viviani Della Robbia e Paolina Clelia Silvia Biondi, l'artista combina la fissità e iconicità della tradizione rinascimentale del ritratto a mezzobusto, con parapetto iscritto a lettere capitali, alla estrema raffinatezza di gusto preraffaellita che si compiace di soffermarsi con acribia neofiamminga sulla qualità e minuzia tessile delle stoffe, tanto quelle che ornano l'eburneo incarnato della figura accordandosi al ceruleo degli occhi, ossia la preziosa veste ricamata e il nastro che cinge il capo, quanto quella scelta per lo sfondo, un damasco operato a melagrane, che chiude la figura sul primissimo piano veicolando tutta l'attenzione su di essa. Diversamente dai sopracitati ritratti, in questo è evitato lo sguardo diretto e dirompente verso lo spettatore in favore di un tre quarti che sottolinea il pudico riserbo della giovane.
Claudia Fulgheri
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