Gaetano Bellei (Modena 1857 - 1922), “Dietro al sipario”, 1917.
Olio su tela, cm 67.5x51
firmato e datato al retro in basso a destra Bellei G. Modena 1917
Dietro il sipario è uno splendido e giocoso dipinto dell’artista modenese Gaetano Bellei; la pennellata fuggente e rapida, quasi divisionista e la scelta del soggetto fanciullesco la rendono un’opera emblema dello stile del pittore. Tre bambine si nascondono dietro una pesante tenda di velluto rosso e nel mentre guardano l’osservatore con occhietti divertiti: sembra quasi di poter udire le risate argentine uscire dalle loro bocche rosate e distese in teneri sorrisi. Bellei lascia trasparire, tramite le pose e gli sguardi, il carattere delle protagoniste: la bimba in primo piano, con la sua chioma bionda miele e luminosi occhi celesti, è probabilmente la più piccola e la più vivace; la sua coetanea a destra, dai ricci castani che le cadono sulla fronte, rimane in secondo piano, quasi come se fosse complice dello scherzo ideato dalla prima. In alto a sinistra, la ragazzina dai bei ricciolini quasi neri ha un sorriso più composto e “a modo”, come se avesse un portamento più serio, che ci si aspetta da una sorella maggiore.
Le scelte cromatiche nel dipinto si traducono in un artista che conosce perfettamente il colore e le sue qualità, che crea nuove sfumature usando filamenti di colori puri, come le pagliuzze rosso acceso mimetizzate nelle pupille e nelle chiome delle bambine.
Il rosso è poi ricorrente in vari dettagli del quadro, tra cui il fermacapelli della ragazzina, così come il bordo del suo vestito e nella collana a doppio filo di perline in corallo che indossa la piccola dai riccioli dorati. Dietro il sipario ci coinvolge in un’atmosfera familiare e un po’ nostalgica che ci fa tornare indietro nel tempo, ad un’infanzia felice e beata, fatta di giochi innocenti e affetto; un soggetto molto fortunato che Bellei ripropone in più versioni, una dal medesimo titolo, l’altra chiamata Tre Bimbi.
BIOGRAFIA
Gaetano Bellei nasce a Modena nel 1857 e si forma come artista grazie al maestro Adeodato Malatesta presso l’Accademia di belle Arti di Modena, per poi terminare la sua formazione all’Accademia di San Luca. Nel 1876, ancora studente, vince il concorso del Premio Poletti di Modena col dipinto a carattere storico Il Francia che ammira per la prima volta la S. Cecilia di Raffaello, oggi al Museo Civico di Modena, che gli permette di ottenere il pensionato artistico. Si reca poi a Firenze, dove conosce Gaetano Chierici, da cui si lascia ispirare riguardo la composizione narrativa; spinto dagli antiquari e committenti inglesi Bredling e Strange si dedica interamente alla pittura di genere.
Queste scenette caratterizzano gli esordi artistici di Bellei, i cui temi vengono ripetuti e replicati con poche varianti, come Briscola in convento e Primi passi, in quanto molto richiesti da collezionisti e mecenati. I soggetti gioviali della sua pittura sono uniti ad una lodevole conoscenza tecnica della materia pittorica, accompagnati dalla volontà dell’artista di stare al passo con le correnti europee sue contemporanee. Nel 1882 porta all’Esposizione della Reale Accademia di Londra La Benvenuta, che gli garantisce la fama negli ambienti anglosassoni. Nel 1885 espone per la prima volta a Genova Il micino fortunato, un soggetto dal successo commerciale tale da essere dipinto in più versioni. Dal 1893 insegna all'Accademia di Modena, ma continua a partecipare a varie esposizioni, tra cui Torino nel 1898, Milano nel 1906, Genova nel 1910 e Roma nel 1911. Bellei si stabilisce come pittore degli affetti umani, della semplice quotidianità dell’uomo, spesso contadino; i soggetti più frequentemente ritratti sono anziani e bambini, spesso colti in attimi gioiosi di gioco. Le scene di genere, molto in voga tra i ricchi committenti, gli garantiscono fortuna artistica e benessere economico durante tutta la sua vita. Nel primo decennio del XX secolo non si assenta dallo sperimentare con correnti sue contemporanee, tra cui il divisionismo, che meglio si esprime nei ritratti come il suo Autoritratto; si esercita poi con stili e temi tipici dell’Art Nouveau, come in Durante la pioggia del 1919, soffermandosi sulle torsioni dei corpi e delle vesti smosse dal vento.
Bellei vanta anche le commissioni di parrocchie della provincia di Modena, producendo pale d’altare per le chiese di Zocca e Bomporto. Muore a Modena nel 1922.
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